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Il digitale incrementa davvero il traffico negli store fisici? Il Drive to Store funziona? Noi di RetailTune abbiamo realizzato un’indagine su un panel di 400 utenti online a riguardo.
Le aziende retail e wholesale sono sempre più orientate a intercettare il consumatore omnicanale, quello che compra ovunque (online, offline, on life), ma soprattutto quello che s’informa prima di acquistare. Alcune ricerche dimostrano infatti che oltre l’80% dei consumatori consulta più di 8 fonti di informazione prima di procedere all’acquisto. Una fase esplorativa che si traduce in chiamate o messaggi WhatsApp al negozio, richieste di direzioni stradali, appuntamenti in punto vendita, Back in Store o Reserve in Store.
Ma le strategie di Drive to Store e Local Digital Marketing riescono realmente a portare consumatori in punto vendita? Secondo la ricerca condotta da RetailTune, il 42% degli utenti on line contattati dallo store manager dopo una richiesta di Back in Store va in negozio e di questi il 45% acquista, la metà più di un capo.
Le percentuali aumentano ulteriormente se si richiede di riservare il prodotto in negozio. In questo caso infatti, il 75% degli utenti contattati dalla boutique si reca in punto vendita e l’86% finalizza l’acquisto del capo desiderato. Anche gli utenti non contattati acquistano, ma solo il 15% di loro.
“L’omnicanalità è un concetto sempre più spesso discusso in convegni, eventi e conferenze, e attualmente una grandissima sfida per le aziende. Noi siamo sempre stati convinti che il digitale sia anche fisico e che sia fatto di persone, che hanno bisogni e desideri da soddisfare in uno specifico momento e in un determinato luogo”, dice Claudio Agazzi, Founder e CEO di RetailTune. “La nostra indagine conferma quanto abbiamo sempre sostenuto. Il Drive to Store non è un concetto da tavola rotonda, ma ha una dimensione reale, e se ben gestito è fonte di business”.
I risultati dell’indagine hanno suggerito a RetailTune che chi non viene contattato dal negozio a seguito di una richiesta va meno in store e compra meno. Ecco perché dare risposta alle richieste di chi si interessa a un brand o a uno specifico prodotto è fondamentale per aumentare la fidelizzazione dei clienti e il traffico in boutique, grazie a strumenti che aiutino a trasformare le richieste online in vendite offline.
“Quello che mancava era un supporto al punto vendita nella gestione quotidiana delle richieste, così abbiamo creato AppDate”, chiosa Agazzi, “l’app B2B che permette al personale di vendita di rispondere ad ogni richiesta degli utenti (nuovo appuntamento, informazioni, Back in Store, Reserve in Store, nuova recensione o nuova chat su Google) direttamente da mobile, ovunque e in tempo reale, grazie alle nuove notifiche push”.
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