Se il vostro sito appare fra i primi risultati di una ricerca Google si potrebbe dire che stiate andando alla grande, vero? Siete ben visibili agli utenti del motore di ricerca… quindi in primo piano… no? Certo che sì. Nessuno può mettere in discussione che le vostre strategie di SEO stiano facendo il loro dovere. Però (purtroppo c’è sempre un però) apparire sul podio dei risultati Google ormai non basta più. Ecco spiegato il perché…

Un recente studio di SparkToro, citato dalla Local Search Association (LSA), ci rivela dei dati sorprendenti riguardo il numero di ricerche Google che non producono click. Su desktop queste sono arrivate a essere il 33% delle ricerche totali, con un aumento del 9.5% rispetto al 2016, mentre su mobile raggiungono la soglia record di ben 62%, 11% in più rispetto a due anni fa. In caso la magnitudine di questi numeri non fosse trasparsa: 3 su 5 ricerche Google effettuate da uno smartphone non producono nemmeno un click! In compenso, i click sulle pubblicità sono in grande aumento: rispetto a inizio 2016, ben 126% in più su mobile e 44% su desktop.

Il perché di questi dati? Possiamo attribuirli quasi interamente alle innovazioni, gli aggiornamenti e le integrazioni apportati da Google negli ultimi anni. Tra l’arricchimento dei Knowledge Panels (schede GMB), il passaggio dal Local 7-Pack al Local 3-Pack (primi tre risultati prodotti da una ricerca messi in evidenza) e l’integrazione della cosiddetta Position-0 (snippet di un contenuto organico riportato prima della lista di risultati), Google sta rendendo sempre più semplice per i suoi utenti ottenere risposte alle proprie domande senza dover cliccare alcun link. In breve, senza dover uscire dal circuito Google. In questo modo, i proprietari del traffico restano loro, anche se non dei contenuti che utilizzano per generarlo.

Queste rivelazioni, e il crescente monopolio di Google che ne risulta, potrebbero infastidirci. Però non sono tutte cattive notizie. Anzi. Dobbiamo semplicemente fare attenzione ai cambiamenti apportati da Google e imparare a sfruttarli al meglio. Soprattutto per aziende locali il cui obiettivo è quello di attirare clienti nei propri store, un utilizzo ottimizzato dei servizi Google in continuo perfezionamento, potrebbe apportare grandi vantaggi. Google My Business in particolare diventerà uno dei punti di interesse maggiore, ancor più di quanto non lo sia ora.

Prima di addentrarci nei dettagli di come procedere in questa ottimizzazione, è importante ricordare che non bisogna pensare che le schede Google My Business siano sostitutive del nostro sito, ma ben sì vederle come un elemento aggiuntivo che lo completa. Importante per le catene retail il sito del singolo punto vendita ,all’interno del quale trovare tutte le informazioni necessarie all’utente.

Ma come sfruttare al meglio le schede di GMB?

Facendo uso di tutte le feature a vostra disposizione! Ovviamente la cosa essenziale è che le informazioni sui vostri store riportate nelle schede GMB siano corrette e complete. Questo vuol dire indirizzo, numeri di telefono, orari di apertura, link al sito web, etc. Di vitale importanza resta anche, come sempre, la gestione delle recensioni, che con questi cambiamenti saranno messe sempre più in evidenza. Queste sono le basi. Adesso bisogna andare oltre. C’è infatti tantissimo altro da fare per migliorare le proprie schede GMB.

A rendere agevole il lavoro c’è RetailTune, che permette di normalizzare tutti i dati dei punto vendita ed offrirli sempre corretti ed aggiornati sui vari touch point aziendali, ivi compreso GMB!

Non solo, una serie di alert vi potrà indicare le variazioni apportate dall’utente, le recensioni inserite dandovi la possibilità di rispondere alle stessa già sulla piattaforma.

Quali sono le feature GMB da sfruttare?

– Question & Answer, per cominciare, che permette ai brand di rispondere a domande poste dagli utenti, le quali vengono poi riportate all’interno della scheda GMB e che vanno assolutamente gestite, onde evitare che siano altri utenti a rispondere, magari in modo errato.

– Google Posts, che permette di pubblicare post direttamente sulla scheda GMB, in modo che vengano visualizzati immediatamente da chi cerca il vostro brand, con tanto di possibile integrazione di promozioni o CTA di vario tipo.

È importante, in sostanza, fare utilizzo pieno di tutto quello che ci offre Google. Da un lato perché, nell’immediato, l’immagine del nostro brand che si forma nella mente dei consumatori sarà sempre più un prodotto delle informazioni che fornisce a prima vista il motore di ricerca. Ma anche perché ottimizzando il nostro utilizzo di GMB verremo premiati da Google, che ci posizionerà più in alto nei suoi risultati.

Claudio Agazzi, Founder & MD at RetailTune.com


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