Dopo l’ubriacatura da e-commerce i clienti vogliono esperienze fisiche reali per vivere appieno l’esperienza di shopping. 

Che il negozio fisico non sarebbe mai scomparso, ma che anzi avrebbe rivissuto, seppur in forma e strutture diverse, performance migliori degli anni precedenti è una certezza assoluta che Claudio Agazzi, CEO e Founder di RetailTune, ha sempre ribadito con convinzione. 

Ed oggi finalmente i dati parlano chiaro: secondo l’Altagamma Consensus 2023 il retail fisico registrerà un +7,5% nel 2024, ecco quindi che mentre molti predicevano la fine imminente dei negozi tradizionali, questi stessi “temples of commerce” stanno dimostrando una resilienza sorprendente. I consumatori riscoprono il piacere di un’esperienza d’acquisto tangibile, sfidando l’idea che il futuro sia esclusivamente online. Fenomeno molto più evidente nel mondo del lusso dove il negozio fisico continua a essere strategico, grazie anche all’adozione di approcci sempre più personalizzati e phygital che migliorano il coinvolgimento del consumatore.  

Anche il retail monomarca digitale continua la sua crescita, ma con performance meno brillanti degli anni precedenti (con una prevsione del +4,5% nel 2024).

Il tocco umano e l’esperienza sensoriale che solo i negozi fisici possono offrire stanno dimostrando di essere irresistibili. La possibilità di toccare, provare e vivere il prodotto prima dell’acquisto aggiunge un elemento irrinunciabile al processo di shopping. Niente può sostituire la sensazione di sfogliare un libro in una libreria o provare un vestito prima di comprarlo.

Ma non è solo l’aspetto tattile a giocare a favore dei negozi fisici. L’aspetto sociale del commercio sta ritornando in auge. Le persone cercano connessioni umane e consigli personalizzati che non possono ottenere facilmente online. I negozi fisici stanno diventando luoghi di incontro, dove le persone possono condividere esperienze, scoprire nuovi prodotti e creare ricordi.

RetailTune, con la sua visione lungimirante, ha sempre sottolineato l’importanza di trovare l’equilibrio tra il mondo online e offline. Mentre l’e-commerce offre comodità e varietà, i negozi fisici offrono un’esperienza più ricca e coinvolgente. La chiave del successo è integrare armoniosamente entrambi i canali, capitalizzando le forze e offrendo al consumatore informazioni, prodotti, servizi che vuole e dove li vuole.

Il retail monomarca è poi protagonista di un’ulteriore evoluzione: quella che vede una sorta di fusione tra fisico e sito di brand in una formula “transumana”, che supera la logica omnicanale. Questa coesistenza dei due canali é resa possibile dal dialogo instaurato tra brand e consumatore, che oggi assorbe il 56% circa del valore di mercato dei beni personali di lusso e che nel 2030 è destinata a salire al 66%.
Ecco quindi che questa evoluzione transumana del retail non solo vede al centro la tecnologia, ma accentua la centralità del consumatore: la personalizzazione e l’interazione continua diventano fondamentali per creare un’esperienza unica che trascende i confini tra online e offline.

Vinceranno la sfida quelle aziende che sapranno abbracciare questa evoluzione, integrando efficacemente anche le funzioni aziendali che hanno sempre visto contrapposto il digital e il retail fisico, mettendo a fattor comune i vantaggi dell’uno e dell’altro nella logica di portare valore aggiunto al consumatore.