É ormai imminente l’entrata in vigore in Europa del nuovo regolamento chiamato Digital Markets Act (DMA), che si applica alle aziende designate come “Gatekeepers”, ovvero a quelle aziende considerate Very Large on Line Platform, (vedi Google, Apple, Meta, Amazon, Microsoft) che detengono il monopolio con algoritmi non totalmente trasparenti che potrebbero privilegiare nelle ricerche i loro stessi prodotti. Per le piccole e medie aziende sembrerebbe quindi impossibile competere con questi colossi.
É su questo punto che interviene il DMA, imponendo alcune regole da seguire:
- evitare l’autopromozione dei propri servizi;
- limitare la condivisione dei dati degli utenti tra più servizi di un ecosistema;
- non concorrere con le imprese che usano i loro servizi;
- autorizzare vendite dirette e l’utilizzo di intermediari;
- impedire l’installazione predefinita di servizi software;
- assicurare la portabilità dati degli utenti e consentire alle imprese di accedere ai dati della loro attività;
- fornire obbligatoriamente informazioni sulle operazioni di acquisizione effettuate.
Cosa sta facendo Google?
Google già a Gennaio aveva annunciato cambiamenti sui propri servizi, in particolare nella ricerca vediamo una nuova visualizzazione dei risultati attraverso l’introduzione di link a siti di confronto.
Google stesso dichiara nel proprio blog:
“Introdurremo unità dedicate che includono gruppi di link a siti di comparazione dal web e scorciatoie nella parte superiore della pagina di ricerca per aiutare le persone a perfezionare la loro ricerca, anche concentrando i risultati solo sui siti di comparazione. Per categorie come gli hotel, inizieremo anche a testare uno spazio dedicato per i siti di comparazione e i fornitori diretti, per mostrare risultati individuali più dettagliati, tra cui immagini, valutazioni e altro ancora”.
Questo cosa vuol dire? Che nelle ricerche locali, assieme al Local 3-pack, si vedrà il link dei siti di luoghi.
Ecco quindi che i prodotti Google potrebbero trovarsi in posizioni più basse all’interno della serp, ma saranno sempre presenti. NON si assiste alla fine della scheda di Google Business Profile, ma a un cambiamento della visualizzazione dei risultati.
E tu Azienda Retailer cosa devi fare?
Sicuramente bisognerà continuare a lavorare sulla scheda di Google Business Profile aggiornando le informazioni, arricchendola di contenuti quali post, prodotti, servizi, immagini e soprattutto gestendo le recensioni lasciate dagli utenti. Le schede sono inoltre visibili sulle mappe di Google, fonte di informazioni per milioni di utenti. Ma occorre anche lavorare sui touchpoint interni del brand, come sullo Store Locator, con pagine dedicate ai singoli punti vendita. Noi in RetailTune chiamiamo Concierge Page, la pagina dedicata al singolo store, un vero e proprio mini sito del negozio, dove inserire non solo le informazioni come indirizzo, contatti, orari, ma anche promozioni in corso, prodotti in evidenza, fino ad arrivare all’intero catalogo di prodotti disponibili in punto vendita. Il tutto per offrire al potenziale cliente una gamma completa di servizi prima ancora che arrivi in punto vendita; perché è già online che comincia la relazione tra cliente e negozio.
La tecnologia di RetailTune, estremamente SEO LOCAL oriented, attraverso lo Store Locator e le pagine Concierge, aiuta a posizionare i negozi nella serp di Google tra le prime posizioni. Se anche tu vuoi aumentare la visibilità dei tuoi punti vendita e il traffico in store, contattaci!
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